Gli aspetti normativi della professione medica
L’Ordine dei medici ha recentemente rivelato l’esito del monitoraggio svolto dal Ministero della Salute ed i dati di un questionario condotto dalla Federazione dove emerge come un medico su 2 abbia subito aggressioni verbali nell’ultimo anno e come addirittura il 4% degli stessi abbia subito forme di violenza fisica. Il 30% degli ambulatori inoltre non rispetta le norme sulla sicurezza.
La violenza contro gli operatori sanitari non può essere pertanto considerata un fenomeno episodico e marginale nell’esperienza professionale di un medico, ma piuttosto un increscioso fenomeno sociale ad elevata diffusione. Un ulteriore aspetto che incide sulla qualità dell’assistenza è rappresentato dal problema della medicina difensiva, praticata da 4 medici su 5 per paura di incorrere in denunce da parte dei pazienti secondo i dati del Ministero della Salute.
Il 78,2% per cento dei medici ritiene di correre un maggiore rischio di procedimenti giudiziari rispetto al passato e il 65,4% per cento ritiene di subire una pressione indebita nella pratica clinica quotidiana a causa della possibilità di tale evenienza. Per il 67,5% si subisce l’influenza di esperienze di contenzioso legale capitate ai propri colleghi e il 59,8% ha timore di ricevere richieste di risarcimento. Inoltre il 51,8% risente di precedenti esperienze personali di contenzioso legale ed il 43,5% esprime il timore di ricevere pubblicità negativa dai mass-media.
Alla luce di questi dati appare pertanto evidente come i medici non possano più prescindere da un’adeguata comprensione del quadro normativo che da una parte li possa tutelare dal rischio di subire violenza verbale o fisica nello svolgimento dell’attività clinica e dell’altra li possa supportare nell’andare oltre l’inappropriatezza di intervento derivante dalle pratiche di medicina difensiva, costose per il sistema e poco efficienti nell’offerta di salute al cittadino.