Small Airways Disease (SAD): dalla clinica alla diagnosi e alla terapia in Asma e Bpco
L’asma è una patologia cronica assai comune, che colpisce circa 350 milioni di persone in tutto il mondo, mentre la prevalenza di BPCO è stimata tra il 7 e il 10 dei soggetti sopra i 30 anni Per quanto riguarda l’asma, l’obiettivo principale delle attuali linee guida per il trattamento della malattia è il raggiungimento del controllo clinico, che comprende sia i sintomi e le limitazioni del paziente sia il rischio futuro di esiti negativi dell’asma Studi clinici randomizzati e controllati hanno dimostrato che il corretto controllo della malattia sia un target raggiungibile con le diverse strategie terapeutiche Tuttavia, studi in “ real life” condotti negli ultimi 20 anni, hanno mostrato come una porzione sostanziale di asmatici mostri uno scarso controllo dei sintomi, pur ricevendo un trattamento da parte di uno specialista Sono molteplici i fattori che possono contribuire ad un controllo non ottimale dei sintomi, ma la persistenza di costrizione e infiammazione nelle vie aeree più periferiche appare assai rilevante Molti studi e revisioni sistematiche hanno suggerito che la disfunzione delle piccole vie aeree (è associata a una più grave iperreattività bronchiale, a un peggior controllo dell’asma e a un maggior numero di esacerbazioni
Complessivamente, la prevalenza di SAD nei pazienti con asma è di circa il 50 60 con percentuali superiori nei pazienti più gravi e negli over 65 Passando alla BPCO, la malattia delle piccole vie aeree mostra prevalenza assai elevata, costituendo una caratteristica fondamentale della broncopneumopatia cronica ostruttiva e la principale cause di limitazione al flusso aereo la SAD precede lo sviluppo di enfisema I pazienti con BPCO e malattia delle piccole vie aeree hanno risultati spirometrici peggiori, un’iperinflazione polmonare più grave e uno stato di salute peggiore rispetto a quelli senza malattia delle piccole vie aeree, il che rende le piccole vie aeree un importante obiettivo terapeutico Infine, la presenza di SAD appare costituire un assai importante fattore di rischio per aumentata mortalità.
La spirometria convenzionale, nonostante sia il metodo di scelta per la valutazione della funzionalità polmonare, non appare come la tecnica ottimale per esaminare lo stato delle piccole vie aeree La spirometria, infatti, non appare molto sensibile per la valutazione delle piccole vie aeree e necessario, difatti, che vi sia una compromissione di almeno il 75 di queste ultime per determinare la comparsa di anomalie spirometriche Negli ultimi anni sono stati sviluppate tecniche (strumentali e di Imaging più innovative per lo studio della SAD, ormai disponibili nella pratica clinica quotidiana Nel complesso, l’oscillometria a impulsi (introdotta negli ultimi anni, sembra essere in grado di valutare in modo sensibile le piccole vie aeree, a differenza della spirometria convenzionale Infine, la SAD appare possedere le caratteristiche di un “ pulmonary treatable trait” nell’asma e nella BPCO Pertanto, lo studio delle piccole vie aeree può essere di grande aiuto per caratterizzare la SAD e guidare la scelta della terapia.
Lo scopo di questa FAD è rivedere la letteratura più recente sulla SAD in merito a diagnosi, prevalenza, impatto clinico e ricadute terapeutiche nell’asma e nella BPCO.