Ricostruire l’osso fragile conoscenza e gestione
La gestione di qualsiasi patologia implica ormai modelli che, attraverso livelli gestionali, garantiscono appropriatezza, efficacia ed ottimizzazione delle risorse. Questo diventa ancor più importante e necessario nella gestione della fragilità ossea, nella quale sono coinvolte diverse figure professionali a diversi livelli e dove la multidisciplinarietà e multiprofessionalità devono diventare un valore aggiunto, e non un caos gestionale, e in cui il confronto e le interazioni siano alla base di una costante crescita.
L’osso è un apparato con equilibri cellulari complessi e non ancora del tutto conosciuti; invecchiamento, farmaci e numerose patologie possono alterarli, rendendolo debole e fragile. E’ quindi fondamentale conoscere la rete cellulare e i meccanismi fisiopatologici alla base della fragilità ossea sia per effettuare una diagnosi sempre più precisa e costruire un percorso terapeutico appropriato con le nuove armi terapeutiche, sia per saper gestire al meglio le risorse che abbiamo a disposizione per raggiungere l’obiettivo di garantire qualità, appropriatezza di cure e sostenibilità.
Il congresso è caratterizzato da due letture magistrali che introducono le successive relazioni volte a condividere le conoscenze cliniche e gestionali che stanno alla base della cura della fragilità ossea, e da una parte pratica volta ad un confronto diretto e costruttivo tra specialisti e Medici di Medicina Generale (MMG).
Nella prima sessione pratica il focus è sull’importanza del saper leggere le radiografie del rachide, riconoscendo le fratture da fragilità, e saper valutare l’esame DXA, con l’aiuto di un esperto radiologo che metterà a disposizione la propria “espertise” per farci acquisire importanti nozioni necessarie ad individuare la corretta severità del paziente e di conseguenza il giusto percorso terapeutico. Nella seconda sessione pratica il protagonista è il primo livello di gestione del territorio: attraverso casi clinici gestiti dai diversi MMG, che hanno partecipato durante l’anno ad incontri pre-congresso, verranno consolidate le conoscenze sui livelli di gestione del paziente con osso fragile.
Concluderà il congresso una novità: il confronto tra i diversi giovani medici in formazione nelle specialità che “vedono” i pazienti con osso fragile. Questo perché crediamo che la strada della conoscenza sia quella da percorrere per poter arrivare a colmare l’importante e crescente gap diagnostico, terapeutico e gestionale della patologia da fragilità ossea.
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