L’aderenza alla terapia biologica nell’asma grave tra somministrazione ospedaliera e domiciliare
L’aderenza ai farmaci è cruciale per il successo del trattamento terapeutico mentre la mancata aderenza e la non-persistenza alla terapia comportano risultati non ottimali per i pazienti, con un onere economico sostanziale sul sistema sanitario.
Le terapie biologiche mirate hanno rivoluzionato la gestione dell’asma grave riducendo le riacutizzazioni e l’uso di steroidi sistemici e migliorando nel contempo i risultati clinici e la qualità della vita. Tuttavia, i farmaci biologici contribuiscono pesantemente ai costi sanitari diretti per cui un’attenta valutazione dell’aderenza e della persistenza dei pazienti al trattamento rappresenta un’importante fattore da considerare. Sebbene l’aderenza complessiva ai farmaci per il controllo dell’asma sia relativamente scarsa, questo può non valere per i biologici che vengono somministrati con iniezioni programmate ogni 2-8 settimane e spesso sotto supervisione diretta del personale sanitario a differenza delle terapie di controllo per cui è prevista l’autosomministrazione quotidiana e richiesta particolare attenzione alla tecnica dell’inalazione. Inoltre, l’approvazione dell’autoiniettore che consente la somministrazione domiciliare dei farmaci biologici può migliorare l’aderenza. Di fatto, gli ostacoli all’aderenza nei pazienti con asma sono vari e complessi. Le convinzioni dei pazienti sui loro farmaci, inclusi il bisogno percepito, l’inefficacia e i problemi di sicurezza/tollerabilità, le preoccupazioni generali sull’uso dei farmaci e sulla farmacoterapia a lungo termine potrebbero influenzarne il comportamento di aderenza al trattamento.
Nonostante un rapido aumento della disponibilità e dell’uso di terapie biologiche per l’asma con diversi meccanismi d’azione, si sa molto poco sull’aderenza dei pazienti ai farmaci biologici per l’asma soltanto grazie ad alcuni studi che hanno affrontato specificamente questo aspetto. Uno studio retrospettivo ha riportato un tasso di aderenza (definito come percentuale ≥ 80% dei giorni coperti) a 12 mesi per omalizumab pari al 43%. Janson e collaboratori hanno dimostrato una buona aderenza all’omalizumab durante un periodo di osservazione di cinque anni nel 55,9% dei pazienti trattati bisettimanalmente e nel 62,6% trattati ogni quattro settimane. In real-world studies sono stati osservati elevati tassi di aderenza a omalizumab (fino all’88%) in ambito ambulatoriale. L’aderenza al mepolizumab nei 12 mesi successivi all’inizio della terapia in Nord America è stata segnalata relativamente alta con una percentuale media di giorni coperti del 70%. In effetti, mancano dati solidi sull’aderenza agli agenti biologici introdotti più recentemente in commercio come benralizumab e dupilumab.
Il presente studio mira ad indagare l’aderenza alla terapia biologica degli asmatici gravi dal punto di vista sia del medico che del paziente, focalizzandosi su convinzioni, prospettive e preoccupazioni dei pazienti sul loro attuale trattamento con farmaci biologici e sulla percezione medica dell’aderenza dei pazienti.
OBIETTIVO:
L’obiettivo è anche quello di confrontare le percezioni dei pazienti e dei medici sull’aderenza al trattamento ed identificare i potenziali fattori associati alla scarsa aderenza in una coorte di pazienti con asma grave in terapia biologica. La comprensione da parte dei medici delle percezioni, delle aspettative e delle preoccupazioni dei pazienti in merito all’aderenza all’attuale trattamento terapeutico consentirebbe una maggiore consapevolezza delle loro esigenze, un miglioramento delle relazioni medico-paziente ed infine la progettazione di un piano educativo su misura per i pazienti che devono iniziare il trattamento con farmaco biologico per l’asma grave.