La sindrome rino-bronchiale. Dal naso agli alveoli: interrelazioni anatomiche, funzionali e cliniche del tratto respiratorio
L’apparato respiratorio, benché classicamente differenziato in vie aeree superiori e vie aeree inferiori, distinzione che facilita la gestione medica e pratica delle numerose patologie respiratorie, è, di fatto, un continuum funzionale e morfologico, caratterizzato da una sostanziale omogeneità di tessuti, tipi cellulari, tipologia di innervazione e perfusione vascolare.
La maggior parte dei tessuti respiratori è costituita da epitelio ciliato e ghiandole mucipare ed è ricca di linfociti e mast-cellule. Le principali funzioni che caratterizzano le vie aeree superiori, come filtrare, riscaldare ed umidificare l’aria inspirata nonché il rilascio di numerose sostanze ad attività antibatterica, svolgono un ruolo favorente e protettivo nei confronti del tratto inferiore. La solidarietà funzionale tra le vie aeree superiori ed inferiori e la loro contiguità anatomica, ematica, immunitaria e nervosa si riflette, tuttavia, in una frequente coesistenza di patologie a carico dei due tratti.
Le sindromi rinosinusobronchiali (SRSB) di natura allergica e non rappresentano una serie di quadri patologici, non ben definiti e di non sempre univoca interpretazione, che coinvolgono le vie aeree superiori ed inferiori e riconoscono nell’atopia o nell’infezione, o in entrambe, il momento patogenetico responsabile in alcuni casi di una esaltazione del tono broncomotore ed in altri di una sintomatologia bronchitica, con talora associata broncostruzione. La malattia si realizza quando l’infezione delle prime vie aeree compromette la funzione e, in parte, lo stato immunitario dell’intero albero tracheo-bronchiale, fino a sfociare in una sindrome respiratoria caratterizzata dalla esaltazione del tono bronchiale. La dizione rino-sinuso-bronchiale indica quel preciso nesso causale che collega la nota patogena primitiva (prime vie aeree) e l’organo bersaglio (sistema tracheo-bronchiale).
Scopo del Convegno è quello di creare una rete tra Allergologi, Otorinolaringoiatri, Pneumologi e Medici di Medicina Generale, che, attraverso un linguaggio comune, riesca a gestire al meglio la patologia dalle narici agli alveoli. Una tavola rotonda finale si concentrerà specificamente sul consenso o dissenso che emergerà dal corso e sui possibili sviluppi futuri.